Il Consiglio Comunale in aiuto delle donne che non possono allattare

Pubblicato Lunedì, 16 Marzo 2015
Data di scadenza Lunedì, 16 Marzo 2015

Richiesta la fornitura gratuita di latte per sei mesi alle donne colpite da agalattia

“Siamo orgogliose e lungimiranti per aver proposto una innovativa e necessaria sfida sul tema dell’allattamento”, dice Emanuela Periccioli dopo l’approvazione all’unanimità (ricevendo un consenso condiviso e alta approvazione dalle diverse forze politiche) sull’ordine del giorno approvato nell’ultimo consiglio comunale sulla fornitura gratuita di latte per sei mesi alle donne non in grado di allattare.
L’idea lanciata dall’assessore ai servizi alla persona, Ilaria Bonanni, e raccolta immediatamente dalla consigliera di parità, Periccioli, e dalla capogruppo PD, Sonia Spacchini, è stata formalizzata con determinazione proprio ritenendo il latte materno unico, indispensabile e prezioso, come ad un “salvavita” per neonati. “In questa direzione, riprende Periccioli, ci siamo mossi per salvaguardare quelle puerpere e quei piccoli che per patologie rare o situazioni specifiche non possono utilizzare questo benefico alimento.
Nell’Ordine del Giorno, in particolare, si invita a provvedere e porre in essere tutte le azioni necessarie affinchè, nei casi in cui vi sia una controindicazione assoluta all’allattamento al seno o l’impossibilità dovuta ad agalattia, certificata da indicazioni cliniche, vi sia la possibilità di accedere gratuitamente alla fornitura di latte per almeno sei mesi. A definire un protocollo che regolamenti la fornitura di latte garantita alle donne che, previa certificazione del pediatra del punto nascita e/o di famiglia, di concerto con l'ostetrica, attesti la situazione di agalattia o controindichi l’allattamento al seno in base alle fattispecie definite dall’Organizzazione Mondiale della sanità e specifichi le precise competenze degli operatori coinvolti. Ed a incentivare per quanto possibile e per le quantità disponibili l’accesso alle banche del latte. Il documento, chiede inoltre che la fornitura sia erogata dall’Azienda Sanitaria di competenza per sei mesi, le cui quantità dipenderanno dal tipo di sostituto del latte materno prescritto dal pediatra in correlazione con le esigenze del singolo bambino, che l’ASL possa attivare la fornitura diretta, anche in accordo con i medici del territorio e che vengano promossi il completamento e la diffusione capillare degli ambulatori per l’allattamento nei consultori in collaborazione con i pediatri di libera scelta,la diffusione ulteriore delle banche del latte.
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento materno esclusivo per i primi sei mesi di vita del bambino si stima però che il 2% delle donne possono non avere latte (agalattia), spiega l’assessore Bonanni. Conosciamo perfettamente tutti l'importanza dell'allattamento al seno e non vogliamo certamente metterla in dubbio, riconoscendo oltretutto che la Toscana è attiva assieme ad Unicef sulle politiche e sulle azioni di sostegno all'allattamento al seno. Dobbiamo però impegnarci e dare una risposta anche a quelle donne che non possono allattare. Abbiamo portato in Consiglio Comunale l'ordine del giorno e invitiamo adesso la Giunta Regionale a dare risposta a questo che è prima di tutto un progetto di civiltà. Ringrazio, conclude Bonanni, la consigliera Periccioli e la capogruppo Spacchini per aver portato avanti egregiamente l'ordine del giorno”
 

Ultimo aggiornamento: Gio, 05/05/2016 - 10:01